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Le quattro Vie secondo Gurdjieff

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Diego
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Svadhisthana
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Le quattro Vie secondo Gurdjieff

La prima Via: “La via del fachiro è quella della lotta con il corpo fisico, è la via del lavoro sulla prima stanza ed è lunga, difficile e incerta. Il fachiro si sforza di sviluppare la volontà fisica, il potere sul corpo. Tutta la via del fachiro è fatta di esercizi fisici incredibilmente penosi. Egli sta in piedi, nella medesima posizione, senza un movimento, per ore, giorni, mesi o anni; oppure si infligge il supplizio del fuoco o quello del formicaio in cui egli tiene le gambe nude, e così via. Se non cade ammalato o non muore si sviluppa in lui ciò che può essere chiamato volontà fisica ed egli raggiunge allora la quarta camera, vale a dire la possibilità di formare il quarto corpo.”

La seconda Via: "La seconda è quella del monaco. È la via della fede, del sentimento religioso e del sacrificio. Un uomo che non abbia fortissime emozioni religiose e una immaginazione religiosa molto intensa non può diventare un 'monaco' nel vero senso della parola. Pure la via del monaco è molto dura e molto lunga. Il monaco passa degli anni, decine di anni, a lottare contro se stesso, ma tutto il suo lavoro è concentrato sulla 'seconda stanza', sul secondo corpo, ossia sui sentimenti. Sottomettendo tutte le altre emozioni a una sola emozione, la fede, egli sviluppa in se stesso l’unità, la volontà sulle emozioni, e per questa via egli raggiunge la quarta stanza."

La terza Via: "La terza via è quella dello yogi. È la via della conoscenza, la via dell'intelletto. Lo yogi lavora sulla 'terza stanza' per arrivare a penetrare nella quarta con i suoi sforzi intellettuali. Lo yogi riesce a raggiungere la 'quarta stanza' sviluppando il suo intelletto. Sulla via dello yogi senza un maestro non si può fare nulla e non si deve fare nulla. L'uomo che abbraccia questa via deve, all'inizio, imitare il suo maestro come il fachiro e credere in lui come il monaco. Ma in seguito diviene gradualmente il maestro di se stesso. Egli impara i metodi del suo maestro e si esercita gradualmente ad applicarli a se stesso.” 

 

 

 

La quarta Via: "La quarta via è talvolta chiamata la via dell'uomo astuto. La quarta via non richiede che ci si ritiri dal mondo, non esige la rinuncia a tutto ciò che formava la nostra vita. Un uomo che vuole seguire la quarta via deve riunire nella sua vita condizioni favorevoli al lavoro, o che in ogni caso non lo rendano impossibile. Questa via, contrariamente a quella del fachiro, del monaco e dello yogi, non ha una forma definita. Prima di tutto essa deve essere trovata. È la prima prova. Ed è difficile, poiché la quarta via è ben lontana dall'essere conosciuta quanto le altre tre vie tradizionali. C'è molta gente che non ne ha mai sentito parlare ed altri che negano semplicemente la sua esistenza o anche la sua possibilità. In che modo l' 'uomo astuto' abbia appreso questo segreto non si sa. Forse l'ha trovato in qualche vecchio libro, forse l'ha ereditato, forse l'ha comperato, forse l'ha rubato a qualcuno. Fa lo stesso.”  Gurdjieff