Altro nome: Brahmasthana, Nirvana Chakra, Sahasrara padma
  Significato: cerchio dai mille raggi, sede del Brahman, cerchio del paradiso, loto dai mille petali
  Localizzazione: Sommità del capo, appena sopra la sommità del capo
 
Bija mantra: Sigarga
  Yantra: Chandramandala
  Divinità: Fusione tra Shiva e Shakti
  Animale: Nessuno
  Elemento: Nessuno - Satchitdananda
  Colore: Fusione di tutti i colori - Bianco
  Pianeta: Nessuno
  Kosha: Nessuno
  Dosha: Nessuno
  Vayu (prana): Nessuno
  Vira Chakra: Nessuno
  Ghiandola associata: Pineale
  Organi associati: Nessuno
  Plesso nervoso associato: Nessuno
  Senso associato (Tanmatra): Nessuno
  Organo d'azione (Karma Indriya): Nessuno
  Organo di conoscenza (Jnana Indriya): Nessuno
  Qualità psicofisiche: realizzazione del divino, coscienza universale, superamento definitivo di ogni dualità, massima rarefazione
  Pietre e cristalli: Quarzo ialino - Pietre bianche e trasparenti
  Essenze: Alloro, Incenso o Nessuna
  Nota e strumento musicale: Si - Nessuno
  Squilibrio tamasico del Chakra: Non possibile
    Squilibrio rajassico del Chakra: Non possibile
  Equilibrio Sattvico del Chakra: Trascendenza
  Disturbi fisici legati al Chakra: Nessuno
  Asana: Nessuna - Meditazione
  Affermazioni: Nessuna.
 
 

Sahasrara Chakra

Posto all'estremità più alta della sushunma nadi, viene indicato come il punto d'incontro e passaggio tra il terreno ed il divino. Per molti guru Sahasrara è già oltre il corpo fisico e nulla può essere fatto per il suo "equilibrio", o il centro è chiuso o il centro è aperto. Tantricamente è le sede di Shiva, luogo in cui avviene la fusione con la Shakti-Kundalini risvegliata dalla sadhana dello yogin. Questo incontro causa l'apertura della porta di Brahma rendendo manifesto l'Assoluto. Sahasrara Chakra trascende i limiti materiali e fisici del corpo proiettando direttamente la vera consapevolezza del Sé-Divino sull'adepto illuminato. Lo stato contemplativo risulta sovrapposto costantemente allo stato di veglia, la consapevolezza è irreversibile manifestazione della Verità.


 


Non esiste nessuna certezza che Dio abbia affidato davvero all'uomo il dominio sulle altre creature. E' invece più probabile che l'uomo si sia inventato Dio per santificare il dominio che egli ha usurpato sulla mucca o sul cavallo