"Ciò che non ci si cura di trovare nell'interiorità non verrà scoperto trasportando qua e là il proprio corpo. Riesci ad avere una stanzetta? Quella è la tua grotta, quella è la tua montagna sacra" Ram Gopal Mazumdar


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Kailasa (Kailāsa): monte himālayano considerato la dimora sacra di Ṥiva Yogeśvara, il Signore dello Yoga.

Kaivalya (Kaivalya): isolamento, liberazione. Stato di consapevolezza illuminata raggiunto in seguito all’assenza di brama, anche nei confronti del kaivalya stesso. 

Kaivalyamukti (Kaivalyamukti): la liberazione assoluta. Obbiettivo del Rājayoga, la Kaivalyamukti è il completo riscatto dello spirito sulla materia grossolana, il termine delle sue incarnazioni.  

Kaivalyapada (Kaivalypādā): ultimo capitolo degli Yoga Sūtra di Patañjali in cui viene esposta la disciplina per arrivare alla propria Liberazione.

Kakasana (Kakāsana): posizione del corvo. Nome con cui si indica in alcuni testi bakāsana.

Kakimudra (Kākīmudrā): gesto del corvo. Si effettua tenendo le labbra protese e raggrinzite, a ricordare il becco di un uccello, inspirando lentamente l’aria.

Kakini (Kākinī): śakti tutelare di anāhata cakra. Raffigurata seduta su di un loto rosa come la sua pelle, vestita di un sari blu cielo, con quattro braccia. Le sue mani tengono rispettivamente una spada per distruggere gli ostacoli, uno scudo simbolo di protezione, un teschio ad ammonire contro le false identificazioni dell’io ed un tridente a rappresentare l’equilibrio dei tre guṇa.

Kala (Kalā): piccola parte di spazio o breve intervallo di tempo. Nella tradizione yogica viene indicata con questo termine la falce lunare simbolo di Śiva. Costituisce, assieme al bindu, anche il segno grafico della nasalizzazione della sacra sillaba Oṁ.

Kala (Kāla): tempo. Il tempo che col suo fluire determina l’alternanza ciclica propria della vita. Questo avvicendarsi continuo degli eventi viene vissuto in maniera profonda dallo yoga tantrico dove vengono considerati lo scorrere alternato delle energie durante la giornata tra idā e pingalā ed il ritmo proprio della respirazione come i corrispettivi ritmi della natura, giorno e notte, vita e morte, fino a percepire, durante gli stati di illuminazione, gli inizi e le fini cicliche del cosmo come il “respiro di Brahmā”.

Kalabhairava (Kālabhairava): Śiva visto nel suo aspetto terrifico, di motore del tempo che tutto crea e tutto distrugge. Culto appartenente perlopiù allo shivaismo kasmiro

Kalachakra (Kālacakra): la ruota del tempo. Simbolo supremo della ciclicità della natura, del cosmo e della vita umana con le sue continue  morti e reincarnazioni.

Kalamukha (Kālāmukha): setta tantrica della mano sinistra devota al culto di Śiva diffusasi principalmente nel sud del continente indiano.

Kalanirnaya: (Kālanirṇaya): indicare il periodo. Stringato paragrafo della Gheraṇḍa-saṃhitā in cui vengono elencati i momenti dell’anno maggiormente efficaci per iniziare la pratica dello Yoga. Questi periodi vengono individuati nei mesi di marzo-aprile e settembre-ottobre.

Kali (Kālī): nel pantheon induista si rappresenta con Kālī l’aspetto terrifico ed inesorabile della divinità femminile.  Kālī la nera ornata di teschi, quando in qualità di Śakti, danza sul corpo inerme di Śiva suo sposo. Kālī la rossa che danza nuda nei campi crematori e cimiteri ebbra di vino e droghe esponendo sorridente ai suoi adoratori una testa mozzata, simbolo della morte egoica.

Kalika (Kālīkā): proprio di Kālī. Identico a Kālī. Detto anche dei devoti alla dea

Kaliyuga (Kaliyuga): la quarta era cosmica all’interno della concezione classica temporale indiana, periodo attualmente in essere secondo questa tradizione. Kaliyuga è il tempo più buio per il genere umano, tempo in cui la forza bruta ha il sopravvento sulla saggezza e sulla ragione, le guerre, le malattie dilagano a flagellare gli uomini, la vita è breve e dura da affrontare, piena di ostacoli e difficoltà, la verità è sopraffatta dalla menzogna.

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