"Due errori può compiere chi vuole avventurarsi lungo il sentiero della Verità: non arrivare fino in fondo e non iniziare " Confucio


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Daharavidya (Daharavidyā): la conoscenza della piccola stanza. Viene indicata “Città di Brahma” la zona più interna e celata del “cuore”; la scoperta e la permanenza di quella piccola stanza porta la realizzazione all’adepto che vi è giunto.

Daitya (Daitya): stirpe divina, paragonabili ai titani della mitologia greca. Sorta di giganti e demoni, mossero guerra ai Deva ed impedirono ai devoti di compiere rituali e sacrifici di venerazione alle divinità, furono completamente annientati.

Daiva (Daiva): termine usato con varie accezioni. Può indicare si la Divinità che il devoto nel suo atteggiamento di venerazione. Oppure il destino che si palesa  mediante l’influsso di forze ed emanazioni divine.

Daivimaya (Daivīmāyā): l’illusione divina in cui il Brahman si esplicita nella realtà sensoriale grossolana

Dakini (Dākinī): semidee o maghe compagne della dea Durga. Rappresentate con pelle rossa e viso dolce, solitamente nude o con un piccolo perizoma, assimilate nel tantrismo come Śakti tutelare di mūlādhāra cakra.

Dana (Dāna): elemosina, regalia, dono. Indicato come uno dei niyama in alcuni testi. Fonti diverse lo considerano una virtù a cui dedicarsi con scrupolo ed impegno.

Danda (Daṇḍa): bastone. Simbolo di autorità, potere e punizione.

Dandasana (Daṇḍāsana): posizione del bastone. Postura yogica di cui esisto alcune varianti che vedono il praticante seduto sui glutei con le gambe tese ed il busto eretto o sdraiato sulla schiena con le braccia tese oltre il capo a rappresentare un vero e proprio lungo bastone.

Dandadhauti (Daṇḍadhauti): purificazione con il bastoncino. Tecnica di purificazione corporale che si effettua introducendo nell’esofago uno stelo di curcuma o un giunco, ritraendolo molto lentamente.

Dantadhauti (Dantadhauti): purificazione dei denti. Insieme di quattro tecniche di purificazone consistente nella pulizia della base dei denti (dantamūladhauti), pulizia della lingua (jihvāśodhana), pulizia delle orecchie (karṅadhauti) e pulizia dei seni frontali (kapālarandhradhauti).

Dantamuladhauti (Dantamūladhauti): pulizia della base dei denti. Tecnica consistente nella rimozione delle impurità che si accumulano alla base dei denti massaggiando le gengive ed il colletto dentale con polveri e ceneri.

Darsana (Darśana): visione, punto di vista, dottrina. Il significato originario del termine indica specificatamente sei sistemi di pensiero il cui fine ultimo è il raggiungimento della liberazione o mokṣa:nyāya e vaiśeṣikasāṃkhya e yogapūrvamīmāṃsā e vedānta raggruppati in tre coppie particolarmente vicine nei contenuti. Tutti e sei si accomunano per il riconoscimento dell'autorità dei veda o di altri testi sacri affini, per la dottrina del karman e per la postulazione dell’esistenza di un ātman.

Deva (Deva): essere divino. I vari deva sono le manifestazioni della divinità suprema indicata come Iśvara.

Devi (Devī): la Grande Madre, la Dea. Divinità femminile complementare all’energia divina di Ṥiva. Considerata la principale divinità nel tantrismo viene evocata con vari nomi: PārvatīDurgāKālī.

Dhairya (Dhairya): imperturbabilità, calma. Una delle sette discipline, indicate nella Gheraṇdasaṃhitā, che si acquisiscono attraverso la pratica yogica.

Dhanurasana (Dhanurāsana): postura dell’arco. Posizione classica dello Haṭhayoga, si esegue proni, ventre a terra. Richiamando i piedi verso i glutei si vanno ad afferrare le caviglie con le mani senza tuttavia opporre i pollici nella presa. Per portarsi nella posizione finale, si spingono i piedi verso l’alto finché il torace non si solleva dal suolo, rimanendo così sospesi sull’addome. Il corpo assume la particolare forma di un arco, in cui le braccia, rappresentati la corda tesa, hanno la mera funzione di collegamento tra le spalle ed i piedi. Questa posizione offre più che un beneficio a chi la pratica: mantiene elastica e sana la schiena, allunga la muscolatura anteriore del corpo, decongestiona la zona addominale (ottimo il dondolio sul ventre durante la tenuta dell’āsana), rinforza schiena e gambe.

 

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